giovedì 19 giugno 2008

Voli Parigi Orly

L’aeroporto di Paris Orly, situato a 8 Km a sud di Parigi, è facilmente raggiungibile dal centro città in circa 40 min. Esistono rapidi collegamenti in metropolitana e bus; non mancano eccellenti servizi navetta. In aeroporto, nei singoli terminal, numerose sono le società di autonoleggio su cui potrete fare affidamento.

lunedì 16 giugno 2008

Le discoteche di Parigi

Sunset & Sunside Jazz Club
60 Rue des Lombards (I)
¨ 01-40264660 æ Châtelet
Parigi è una delle capitali mondiali del jazz. Ci sono parecchi locali di buon livello, e ogni sera la scelta è vasta. I parigini considerano questo club un vero tempio. Da poco si è "regalato" una seconda sala (Sunside). Proprio lì a fianco, al numero 58 c'è Le Baiser Salé: nella sala al primo piano ospita regolarmente concerti di afro-jazz, fusion e scatenate jam session. E al 42 c'è Le Duc des Lombards, che ha una programmazione molto interessante.

Pulp
25 Boulevard Poissonnière (II)
¨ 01-40260193 æ Grand Boulevards
Club riservato quasi esclusivamente alle donne (attenzione, non solo lesbo però): gli uomini sono ammessi, ma con il
contagocce. Apre dal mercoledì al sabato, da mezzanotte alle 5. Consigliata la serata del giovedì, con ottimi dj locali e dj di caratura internazionale che propongono electroclash anni Ottanta.

Rex Club
5 Boulevard Poissonnière (II)
¨ 01-42361096 æ Bonne Nouvelle
Uno dei rari club dove la musica è più importante del look. Automatik (il venerdì sera) è un must per gli amanti della techno, invece il sabato è riservato ai fan dell'house. Apre dal mercoledì al sabato dalle 23,30 all'alba.

Les Bains
7 Rue du Bourg l'Abbé (III)
¨ 01-48870180 æ Etienne-Marcel
Esiste da più di 20 anni e continua a essere il club più preso d'assalto da popstar, attori, modelle e wannabe che di solito stazionano nel ristorante/lounge bar al piano superiore. Apre dal lunedì al sabato, dalle 23
alle 5, e il programma musicale è piuttosto vario. Rigida selezione all'ingresso.

WAGG
62 Rue Mazarine (VI)
¨ 01-55422200 æ Odéon
Si trova nella cave del ristorante Alcazar. Aperto in partnership da Terence Conran con il club londinese Fabric, ha importato a Parigi il cosiddetto London-style: dj inglesi suonano soprattutto house. Apre dal mercoledì alla domenica dalle 23 alle 5.

Le Queen
102 Avenue des Champs-Élysées (VIII)
¨ 01-53890890 æ George V
Frequentato prevalentemente (ma non solo) da gay, continua a essere uno dei club più cool, anche grazie alle frequenti visite di dj londinesi. Apre tutti i giorni da mezzanotte all'alba. Serate consigliate: lunedì e mercoledì. Se non si ha il look giusto non si entra.



Nirvana
3 Avenue Matignon (VIII)

¨ 01-53891891 æ Franklin D. Roosvelt
L'ultima invenzione del mago delle notti parigine Claude Challe è tutta impostata in una dimensione onirica: oltre a bere e mangiare, si ascolta musica dal vivo e si partecipa a corsi di thai chi chuan, yoga e meditazione. Spesso ci si imbatte in qualche vip. Apre tutti i giorni fino a tardi.

Folies Pigalle
11 Place Pigalle (IX)
¨ 01-48782526æ Pigalle
Club molto amato da gay e drag queen: uno degli l'after-hours per eccellenza. La domenica apre alle 6 del mattino: un pubblico alquanto variegato va avanti a folleggiare fino a sera. Invece, dal giovedì al sabato fa orari "normali": da mezzanotte all'alba.

Bus Palladium
6 Rue Fontaine (IX)
¨ 01-53210733 æ Pigalle
Un po' meno underground di come era fino a poco tempo fa, adesso ospita
alcune serate molto cool a base di house. Consigliate la Ladies night del martedì e Tempsdanse del giovedì.

Opus Jazz & Soul Café
167 Quai de Valmy (X)
¨ 01-40373686 æ Jacques Bonsergent
Un caffè-concerto dove si può ascoltare buona musica dal vivo, decisamente più interessante delle proposte gastronomiche. Apre dal martedì alla domenica alle 20.

Le Réservoir
16 Rue de la Forge Royale (XI)
¨ 01-43563960 æ Ledru-Rollin
Questa grande sala dal décor barocco è uno dei locali più amati dai parigini, e infatti il locale è sempre pieno. Si può anche cenare a lume di candela, ma la principale attrattiva è la programmazione musicale, spesso sorprendente.

Balajo
9 Rue de Lappe (XI)
¨ 01-47000787 æ Bastille
Una sala da ballo su tre piani sfavillante,
spesso affollatissima. Molto varia la programmazione: si va dalla techno alla musette, dai ritmi latini al rock, dall'house al tango.

Le Gibus
18 Rue du Faubourg du Temple (XI)
¨ 01-47007888 æ République
Dopo un periodo di declino è tornato a essere un locale cool soprattutto grazie alle sue trance-nights (mercoledì e venerdì). Il sabato la scena cambia totalmente: domina l'Ibiza-style. Apre dal mercoledì al sabato da mezzanotte all'alba.

La Scène
2 bis Rue des Taillandiers (XI)
¨ 01-48065070 æ Bastille
Un nuovo management ne ha risollevato le sorti. Apre tutti i giorni dalle 20 alle 5 e le serate sono molto varie: si passa dall'house minimale al jazzy. Ci sono anche un ristorante e un chill out bar.

Le Noveau Casino
109 Rue Oberkampf (XI)
¨
01-43575740 æ Parmentier
Assolutamente à la page, giocato sui toni del viola e del nero, con enormi lampadari appesi al soffitto. A seconda delle esigenze diventa bar, club o sala concerti. È dotato di un palco mobile e le sue pareti sono ricoperte da schermi. Si ascolta prevalentemente musica elettronica, con sconfinamenti nel rock e nella psichedelia. Apre dalle 21 alle 2 (weekend fino alle 5). Nella prima parte della serata spesso ci sono concerti.

Maison des Métallos
94 Rue Jean-Pierre Timbaud (XI)
¨ 01-43554771 æ Parmentier
Da una fabbrica pericolante è stato ricavato uno spazio pluridisciplinare: si va dalle mostre d'arte a serate dedicate all'electromusic e al drum'n'bass. Per sapere qual è il programma, consultate il sito Internetwww.metallomix.com


La Fabrique
53 Rue du Faubourg Saint Antoine (XI)
¨ 01-43076707 æ Bastille o Ledru-Rollin
Nato qualche anno fa come micro-brewery e ristorante, è diventato un tempio della musica elettronica. Fino a mezzanotte si mangia o si beve qualcosa, poi entrano in azione i migliori dj mondiali. Selezione all'ingresso.

China Club
50 Rue de Charenton (XII)
¨ 01-43438202 æ Ledru-Rollin
Atmosfera da Shangai anni Venti. Ci si passa per un drink, ma volendo si può anche cenare (cucina cinese, ovviamente). Spesso nel seminterrato c'è musica dal vivo, soprattutto jazz.

Batofar
di fronte all'11 di Quai François Mauriac (XIII)
¨ 01-56291000 æ Quai de la Gare
A prima vista è soltanto un enorme barcone rosso ormeggiato di fronte alla Bibliothèque Nationale de France e
illuminato da un potente faro. In realtà è uno dei centri focali della nightlife parigina: le serate sono animate da dj di fama internazionale. Apre dal martedì alla domenica, dalle 18 alle 2.

Dancing de La Coupole
102 Boulevard du Montparnasse (XIV)
¨ 01-43201420 æ Vavin
Una sala da ballo storica. Fino a qualche tempo fa ci si veniva solo il martedì, quando si trasforma nel regno della musica latina. Ma adesso venerdì e sabato propone le serate di deep house più hype della capitale.

Studio 287
83 Avenue de la Porte d'Aubervilliers (XVIII)
¨ 01-49706727 æ Porte de la Chapelle
Un localone capace di accogliere fino a duemila persone. La domenica apre le porte alle 6 del mattino per ospitare un after-hours (Kit Kat Forever) animato da dj di fama internazionale. Il sabato
sera fa rivivere il mitico Studio 54, con esibizioni di autentiche leggende della disco come gli Imagination e i Boney M.

La Loco
90 Boulevard de Clichy (XVIII)
¨ 01-53418888 æ Blanche
Da discoteca periferica, questo mega locale su tre livelli è diventato un tempio dell'house grazie al suo venerdì sera (ingresso gratuito per le donne). La domenica, a partire dalle 6, ospita un after-hours (Breakfast Club), a base di deep e tek house.

Abracadabar
123 Avenue Jean-Jaurés (XIX)
¨ 01-42031804 æ Laumière
Pur trovandosi in una zona per niente trendy, è diventato un ritrovo molto à la page: propone serate creative animate da attori, pittori e musicisti. Musica dal vivo o con dj.



mercoledì 16 gennaio 2008

Kitzbühel (Austria) 15 - 20 gennaio 2008 coppa del mondo di sci alpino


Kitzbühel (Austria) 15 - 20 gennaio 2008
coppa del mondo di sci alpino

KITZBUHEL (Austria) - 550.000 euro. E' l'ammontare del montepremi messo in palio dagli organizzatori di Kitzbuhel per le tre gare di Coppa del Mondo in programma da venerdi' e domenica nella storica stazione sciistica austriaca.

Questa cifra rappresenta il record storico per quanto riguarda le prove dell'Hahnenkamm Rennen', basti pensare che vincerà la prova regina sulla 'Streif' riceverà un assegno di 70.000 euro: "Più del doppio del premio stabilito dalla FIS per le altre prove di Coppa del Mondo", ha dichiarato Michael Huber, il n. 1 del Comitato organizzatore.

Discesa e slalom saranno dotati di un montepremi di 175.000 euro; 130.000 spetteranno al SuperG e 70.000 alla Combinata. A conti fatti è il 3,8 per cento in più rispetto a quanto previsto in origine.

Kitzbuhel non si smentisce mai.

giovedì 10 gennaio 2008

Arte italiana a Parigi: a febbraio la Galleria d'Arte 18 è a St. Germain des Près

Arte italiana a Parigi: a febbraio la Galleria d'Arte 18 è a St. Germain des Près
Parigi (--) dal 02-02-2008 al 28-02-2008
L'arte "bolognese" si appresta a sbarcare a ParigiNon solo a Bologna, ma anche a Parigi. La Galleria d'Arte 18, per il secondo anno dopo il successo del 2006, torna alla Galérie Etienne de Causans (25 rue de Seine), nel cuore artistico della capitale francese - St. Germain des Près - per tutto il mese di febbraio 2008 con una personale e tre collettive che saranno inaugurate ciascun sabato del mese con catalogo presentato dal professor Franchino Falsetti. 2 - 7 febbraio 2008 Personale di Matthew Lauretti Un infaticabile talento che dedica da sempre la sua vita artistica alla ricerca del nuovo, Matthew Lauretti è noto per il dinamismo delle sue opere. I suoi dipinti sono contraddistinti dalle grandi dimensioni, dalla luminosità e dai materiali. Un espressionismo astratto che spazia dalle forme del ‘tachisme' ai virtuosismi della op art.Una pittura misteriosa, in cui l'arte sembra recuperare il suo ancestrale ruolo sciamanico. I Territori dipinti all'inizio del 2000, infatti, sono sperimentazioni di una tecnica ricca di rimandi rituali ispirati ai sandpaintings dei Navajo. Dopo i Territori, le Facce, simili a totem: astrazione di modelli primordiali interiori di una umanità alla continua ricerca dell'origine. In queste opere il colore diventa un'esplosione fauve e il segno si fa ancora più espressionista" scrive di lui Daniela Bellotti. "La prima faccia – racconta Lauretti – è probabilmente l'espressione di un'inquietante fantasia infantile, e dipingere più facce insieme rappresenta l'uscita dalla solitudine, la vittoria sul nemico invisibile, la vita che vince la morte." Bolognese con origini americane, Matthew Lauretti ha sviluppato il suo talento anche grazie a numerose presenze in Italia e all'estero dimostrando, sin dall'infanzia una accentuata predisposizione per l'arte. 9 - 14 febbraio 2008 Collettiva Margherita Calzoni, Rubens Fogacci, Carlo Mezzi, Wanda Benatti, Giorgio Ferretti, Livio Lovisone, Claudia Marchi, Maria Ludovica Pantoli Piletti, Augusto Pondrelli, Paki Meduri: questi i nomi dei protagonisti della collettiva che si terrà dal 9 al 14 febbraio. Margherita Calzoni, bolognese, dipinge sin da piccola. Adesso ha appena 25 anni e ha già partecipato a diverse mostre ed eventi, come ‘Il territorio dell'immagine' a Villa Cassarini Pallotti e il primo concorso delle arti alla Galleria d'Arte 18. Allieva di Marco Ara, di lei il suo Maestro scrive: la pittura informale non è una corrente artistica, è un modo di essere, neanche una moda, è una situazione di crisi dell'arte. Per questa ragione tra i pittori dell'ultima generazione un posto non secondario è riservato a Margherita Calzoni. Rubens Fogacci, anche lui bolognese, basa il proprio lavoro soprattutto sull'ambito fumettistico, che gli ha poi aperto la strada verso la pittura. Dopo diverse esposizioni nazionali e internazionali – a Londra – torna a Parigi con la Galleria d'Arte 18. Carlo Mezzi, parmense, ha fatto parte del gruppo di artisti de ‘La Saletta'. La sua opera, come di lui ha scritto la critica d'arte Francesca Niccolai, si fonda "sull'intrinseca relazione tra la percezione e la creazione". La sua arte prende avvio dallo sguardo e l'oggetto rinasce sulla tela mediato dalla sua sensibilità. Fra gli elementi pittorici il colore risulta predominante, alla base della sua dimensione neoespressionista. Wanda Benatti, urbinate, ha frequentato il Magistero d'Arte presso la Scuola Internazionale di Grafica e l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Da diversi anni collabora con architetti ed arredatori nella progettazione di vetrate artistiche, esclusivi "quadri luce" dei quali è unica autrice. Giorgio Ferretti, reggiano, ha una carriera artistica segnata dalla continua ricerca della perfezione nella pittura figurativa, che negli ultimi anni ha dedicato ad un unico tema: il bambino. Sempre indagato dall'arte, sia quella antica che quella moderna, del tema del bambino Ferretti racconta la sua interpretazione attraverso una pittura solida e strutturata, proponendo un nuovo concetto di natalità. Livio Lovisone, affermato architetto torinese, ha cambiato totalmente vita per dedicare anima e corpo al suo talento di artista. Le sue, dice, "non sono ‘immagini', ma soltanto buone e gradevoli forme in accordo con la natura per catturare l'attenzione e consolidare sentimenti popolari". Claudia Marchi, allieva del pittore Alcide Fondanesi, per circa un anno ha frequentato il laboratorio di sperimentazione grafiche Mario Leoni. Ha esposto in gallerie nazionali – a Milano, Bologna, e internazionali – in Giappone, Stati Uniti e Germania. Il professor Franchino Falsetti ha scritto: "la scelta dell'informale è congeniale ad un suo modo di interpretare i silenzi di una società incomunicabile. C'è nella sua arte il tentativo, come ricordava Malevic, di liberarsi della ‘zavorra del mondo oggettivo', un mondo fatto anche di fantasmi, di simbologie ormai estinte e senza alcuna energia vitale". Le creazioni di Maria Ludovica Pantoli Piletti sono concentrate sulla donna, spesso immersa in scenari immaginari che richiamano altre fonti di incanto, come la natura. Da sempre foriero di polisemie ideologiche e culturali, l'essere femminile è infatti sin dalla notte dei tempi in primo piano nell'immaginario collettivo. Le creazioni di Maria Ludovica Pantoli Piletti diventano così richiami a universi evocativi che lasciano via libera all'immaginazione dello spettatore. Le opere di Augusto Pondrelli sono pervase dal classicismo della Scola dei Carracci. Il critico Michelangelo Agostini di lui ha scritto: "la poetica di Augusto dichiara apertamente il proprio tributo alla sensorialità, è un inno alla carne che poi trascende se stessa in epifania dello spirito". La pittura di Paki Meduri, invece, è molto in linea con le ricerche figurative contemporanee ed è concentrata soprattutto sulla rappresentazione del corpo femminile. "Le sue donne - ha scritto la critica Beatrice Bertinini - non sono mai ritratte nella loro interezza e ciò suggerisce la volontà di presentare degli attimi incompleti in cui viene realizzata un'armonia sospesa". 16 – 21 febbraio 2007 Collettiva Stefano Ballantini, Matthew Lauretti, Andrea Scaranaro, Lietta Morsiani, Pietro Mattia Giambanco, Giovanni Mangiacapra, O.B. De Alessi, Kiko Botto: ecco gli artisti che esporranno dal 16 al 21 febbraio. Stefano Ballantini, toscano, allievo dell'Accademia di Belle Arti di Carrara, ha una percorso artistico segnato, soprattutto agli esordi, dalla profonda amicizia con il macchiaiolo Silvestro Lega e poi, in seguito, dall'incisione per poi dirigersi verso una ricerca formale e verso uno studio delle figure. Adesso si affida anche alla casualità per iniziare un quadro: per lui una macchia di colore provocata casualmente su una superficie può essere motivo di suggerimento per un soggetto qualunque. I grandi quadri di Matthew Lauretti sono caratterizzati dalla luminosità e dai materiali. Una delle costanti della sua arte sono i dipinti di Facce, simili a totem. Sua caratteristica è la continua sperimentazione su materiali diversi. Andrea Scaranaro basa il suo percorso artistico sull'utilizzo dell'acquarello e della tempera, frequentando l'atelier di noti pittori e corsi di specializzazione. La critica Daniela Bellotti di lui ha scritto: "L'acquerello è una tecnica difficilissima e che non perdona alcuna insicurezza. Le due prove di questo artista dimostrano una buona padronanza sia nell'opera a colori che suggerisce un evanescente paesaggio, sia nella raffinata carta in monocromo nero." È' stata allieva dell'Accademia bolognese Lietta Morsiani, e negli ultimi tempi la sua produzione, oltre che sulla pittura, si è particolarmente concentrata sulla produzione di sculture in gesso e in pietra che ha esposto in diverse mostre sia in Italia che all'estero. Mauro Mamini Ferrucci e Guido Mariani i suoi maestri. La vitalità: questo il carattere più peculiare dell'arte di Pietro Mattia Giambanco. Le sue sono linee essenziali e dinamiche e i colori sono fortemente pastosi, e i chiaroscuri molto contrastati. L'artista crea un mondo di personaggi di sua invenzione con i suoi ritratti e caricature, pop art e temi classici. Giovanni Mangiacapra, napoletano, ha iniziato l'attività artistica negli anni '70. Nella prima fase del suo lavoro artistico l'aspetto figurato è prevalente, per poi essere sostituito dalla sperimentazione di materiali e colori. Poco influenzato dalle varie e non tendenze artistiche, giunge ad un'interpretazione personale dell'informale e il tema trattato più frequentemente è quello del rapporto squilibrato tra Uomo e Natura, un messaggio in senso ecologico che l'artista ha affrontato in forme diverse e con soluzioni diverse. O.B. De Alessi, di Alessandria, è diplomata all'Accademia di Belle Arti di Bologna, ed è allieva di un master al Chelsea College of Art and Design di Londra, città in cui ha studiato teatro sperimentale presso il Method Studio e pittura al Wimbledon College of Art. I protagonisti delle sue opere sono forme aliene: teste titaniche e corpi fino alla cintura in cui l'identità sessuale mischia labbra femminee e dorsi mascolini. Mariagrazia Villa, sulla Gazzetta di Parma, di lei ha scritto: "Le figure di O. B., colpiscono per quel che esprimono, non per ciò che mostrano: come un gigantesco Amleto straniero, che non sembri gioire di quel che vede". Kiko Botto, infine, è specializzato nella scultura con l'oro. "Una mania costosa - la definisce l'artista, riconoscendo in questo materiale delle peculiarità - lui vive con te, ti restituisce la luce come meglio crede, uscendo dal quadro senza darti la possibilità di fermarlo". 23 – 28 febbraio 2008 Collettiva Daniela Domenichini, Gian Franco Bertolotti, Francesca Mattei, Stefano Fanara, Laura Olivero, Vanni Bellea, Luca Ghielmi, Giuseppe Sassi, Emanuela Mercandelli, Ivana Bomben, Donatella Lenzi, Fabio Frigieri. Daniela Domenichini nasce a Bologna. Si forma nell'ambiente del Novecento bolognese e impara a conoscere e ad amare l'arte e in particolare l'atmosfera intimista e schiva tipica della Bologna di quegli anni. Nella sua pittura è impresso il sogno della sfera intimista ma, in opere come ‘Il libanese' viene fuori un'urgenza di colore che aggredisce. L'incessante ricerca di una forma espressiva personale porta Daniela a trasferire sulla tela anche le sue sculture creando opere dove si fondono, in un felice equilibrio, gli elementi dell'arte classica e contemporanea. Gian Franco Bertolotti, parmense, inizia il suo percorso pittorico alla maniera naif, seguendo le orme del padre. La sua pittura assume invece tratti surrealisti. Inizia una produzione scultorea, oltre che pittorica, dopo la frequentazione dell'Accademia bolognese. "Nessuna corrente e nessun artista voglio che mi influenzi – racconta l'autore - traggo ispirazione dall'attimo della creazione del Tutto per portare un messaggio non convenzionale". Francesca Mattei inizia il suo excursus artistico sin da bambina dedicandosi, innanzitutto, all'acquarello per poi passare all'acrilico che, attualmente, riconosce come il mezzo più diretto per esprimere le sue pulsioni emotive. Filo conduttore delle sue opere é sicuramente il colore e più precisamente è il colore che si fa protagonista e descrive eventi naturali che, nelle sue tele, assumono aspetti del tutto personali. Un artista poliedrico Stefano Fanara. Oltre che pittore, anche fotografo, regista e scenografo. Sono diverse le tecniche che Stefano Fanara utilizza per le sue opere, così come sono vari i maestri che lo hanno formato in campo teatrale, pittorico e cinematografico. Tra i tanti e vari progetti cui ha partecipato, nel 2005 ha realizzato trenta opere donate per la causa "Mai più violenza sulle donne" promossa da Amnesty International Italia. La rassegna denominata "I colori di Amnesty" lo ha visto protagonista con altri 25 artisti di fama internazionale, tra cui il Premio Nobel Dario Fo. Laura Olivero ha una lunga esperienza nella decorazione della ceramica, che ne ha profondamente forgiato il modus operandi. "Il fuoco, infatti – ha scritto il critico Pino Mantovani - ferma l'immagine sul supporto ceramico, senza affermare una appartenenza." Una formazione sui generis per una pittrice : studi artistici negati per preferire la matematica e studi di storia dell'arte ne hanno alimentato il repertorio dei modelli. Vanni Bellea, mantovano, ha iniziato il suo lavoro artistico con degli smalti su tela. Agli inizi del '90, dopo aver provato l'efficacia espressiva di molteplici tecniche pittoriche, si orienta quasi esclusivamente verso la pittura a olio. Nella sua carriera vanta molteplici successi, come il posto tra i 4 finalisti del prestigioso "Premio Arte Mondadori 2001", concorso internazionale con oltre 2000 partecipanti, classificandosi tra i quattro finalisti con l'opera "Casolare nel Vercellese". Luca Ghielmi ha un percorso pittorico diviso in due: fino al 2005 ha basato il suo lavoro artistico sulla produzione di paesaggi di grandi dimensioni in cui il colore è acceso alla stregua della pittura fauve e di quella espressionista. In seguito, è passato a condensare condizioni esistenziali in un noir di illusioni ottiche "ripercepite – scrive l'artista - in personaggi intravisti nei misteriosi legami della memoria". Un'arte in continua evoluzione anche quella di Giuseppe Sassi che, nonostante si sia accostato all'arte da un periodo relativamente breve, già annovera numerose mostre. "Lo scopo del suo dipingere – ha scritto il critico Giuliano Balgera - non è quello di ottenere un piacere privato, solipsistico, bensì quello di offrire al pubblico e agli estimatori ciò che sta vivendo al momento,gli entusiasmi e le positività del suo ottimismo vitale". Diplomata al prestigioso Istituto Marangoni, Emanuela Mercandelli, ha seguito corsi di fotografia, educazione visiva e storia del colore. "Da ribelle – scrive Emanuela – amo la decostruzione delle regole convenzionali sentendo la necessità di una mia autonomia, riconoscendo che l'arte è libera in senso assoluto. Mi piace sperimentare, mi piace il sogno ma adoro lo spessore, prediligo la materia". Ivana Bomben è stata invece allieva della scuola internazionale di grafica di Venezia e le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche a Roma, Bologna, Padova, Mantova, Vicenza, Parigi, Ginevra, Monaco, Riga, Istanbul. Tra i commenti più belli sui suoi lavori, quello di Ranieri, che ha scritto che le sue opere sono come "suggestioni che ricordano il piumaggio di uccelli fantastici, i toni caldi di tappeti orientali, i profumi di spezie, il fascino dei grandi arazzi quattrocenteschi, la magia delle antiche maschere veneziane". Donatella Lenzi, bolognese, è allieva di Mario Lupo, Demetrio Casile, Roberto Canaider. Un rapporto plurale con la realtà quella che Donatella mette in risalto nelle sue tele in cui i soggetti rappresentati sono spesso ritratti e scorci cittadini: piazze, strade, periferie che diventano i riferimenti ideali per affermare il reale e metterne a punto una sua critica come realtà spesso estranea e alienante da cui si originano incubi, violenze, grida. Fabio Frigieri, bolognese, collabora dal 2001 con il maestro Canadier e dal 2004 al 2005 ha fatto parte de ‘Il laboratorio', circolo di arti visive. Il suo è un ritorno all'arte, dopo un lungo periodo di inattività. Tra le sue realizzazioni più recenti, un'installazione di C. Boltanski per il Museo della Memoria di Ustica. Ufficio stampa: ParkInMedia/Studio Caliceti Tel. 051/5870818 - 5873602Contact: Fabiana Salsi – fabiana@studiocaliceti.it www.studiocaliceti.it

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